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Dolomiti Patrimonio Unesco

dolomitiDal 26 giugno 2009 le Dolomiti sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità per la loro monumentale bellezza, originalità e spettacolarità che le le rendono uniche al mondo anche dal punto di vista geologico e geomorfologico.

“nessuna opera d’arte è grande e sublime come s’ illude di essere; questa prerogativa appartiene unicamente alla natura”

E. Burke

 

Il loro nome “Dolomiti” deriva dal loro scopritore, lo scienziato francese Déodat de Dolomieu (1750-1801). La roccia prese il nome di “Dolomia” e il minerale “Dolomite” (carbonato doppio di calcio e magnesio (MgCa(CO3)2).

Fin dagli albori della ricerca geologica sono sempre state un’area di riferimento mondiale grazie alla loro straordinaria accessibilità e alla chiarezza con cui i fenomeni geologici sono direttamente osservabili.

Nelle Dolomiti troviamo due tipi di rocce: la dolomitica e la vulcanica, che derivano da processi e da ambienti completamente diversi. La dura dolomia si è formata in fondo al mare e solo 100-150 milioni di anni dopo è emersa, durante la formazione delle montagne (orogenesi). Oggi così possiamo ammirare allo stesso tempo il biancore dei carbonati delle antiche scogliere coralline, le rocce aguzze formatesi durante fenomeni recenti di orogenesi, le incisioni profonde dovute all’attività di ghiacciai, venti, pioggia e all’alternanza freddo-caldo e le scure rocce di origine vulcanica nei pressi delle valli e dei pendii più dolci.

Il paesaggio delle Dolomiti: forme e colori

Paesaggio caratterizzato da una topografia estremamente articolata con gruppi montuosi isolati e giustapposti in un ambito molto ristretto, con un insolita varietà di forme in verticale (guglie, pinnacoli, campanili, pale, denti, ecc…) ed orizzontale (cenge, tetti, altopiani, ecc…); da un alternarsi di linee mordide delle pascoli e pareti verticali di nude cime rocciose; dalla varietà di colori delle meravigliose vette, le cui pareti agiscono in modo spettacolare ai cambi di luce: i “Monti Pallidi” all’alba e al tramonto si tingono di colori arancio – rosso – viola (“enrosadira”: dal ladino “il diventare di colore rosa”).

Per le loro forme, a volte simili ad edifici, sono state definite dal celebre architetto francese Le Corbusier “les plus belles constructions du monde”.

Un pò di numeri:

9 i gruppi dolomitici entrati a far parte del partrimonio mondiale:

  1. Pelmo – Croda da Lago
  2. Marmolada
  3. Pale di San Martino – San Lucano – Dolomiti Bellunesi
  4. Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave
  5. Dolomiti Settentrionali
  6. Puez Odle
  7. Sciliar, Catinaccio, Latemar
  8. Rio delle Foglie/Bletterbach
  9. Dolomiti di Brenta.

231.169 gli ettari appartenenti all’ area Dolomti Unesco;
5 le province interessate:

  • Belluno: 45%
  • Bolzano: 25%
  • Pordenone 13%
  • Trento:13%
  • Udine: 4%

I primi 5 gruppi o parte di essi si trovano nella provincia di Belluno.

4 le lingue parlate ed ufficialmente riconosciute nell’area Dolomiti Unesco: italiano, tedesco, ladino e friulano.

Dolomiti: un patrimonio inestimabile da tutelare e far conoscere! 

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